❞ Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.(Jim Rohn)
Premessa: Il veganismo e/o vegetarianismo NON è salutismo, è una scelta etica di rispetto verso le altre specie animali viventi, riconoscendo pari diritti a quella umana. Le patatine fritte, lo zucchero, i cereali e il sale raffinati sono vegani ma non salutisti, ogni olio cotto con qualunque sua verdura accompagnata è vegano ma non salutista, tutte le bevande gassate, zuccherate ed alcoliche (*salvo alcune eccezioni) sono vegane ma non salutiste. Quindi il vegano sicuramente avrà uno spirito molto sano ma non è detto che lo sia anche nel fisico. Si può dire che il veganesimo sia uno degli elementi del salutismo.
La treccani definisce così la violenza: <atto o comportamento che faccia uso della forza fisica per recare danno ad altri nella persona o nei beni o nei diritti >. E’ evidente che tale definizione riconosce l’esclusiva e conseguente superiorità della specie umana quando cita “persona”; ma noi che siamo più intelligenti della treccani…, vediamo che gli esseri viventi delle altre specie, soprattutto quelle dotate di sistema nervoso (che percepiscono il dolore) e sistema emotivo (che instaurano relazioni nella stessa e con altre specie) non possono essere escluse da tale concezione.
La cancellazione della violenza dalla nostra sfera vitale non è solo rinunciare alle azioni dirette ma anche eliminarne il sostegno. Per cui non fare la guerra, non basta, bisogna anche condannare e togliere fondi e consenso a chi la guerra la fa. E questo stesso concetto si dovrebbe applicare a tutte le forme di violenza conosciute: fisica, verbale, psicologica, verso singoli o gruppi o masse o minoranze o altre specie viventi.
Esempio: Tirare un pugno è fare violenza, commissionare il pugno è violenza, sostenere il tiratore di pugno è violenza, lusingare il tirapugni è violenza, ignorare il tirapugni è violenza, voltare lo sguardo è violenza.
Di seguito viene facile introdurre il concetto che anche nell’azione del mangiare e del nutrirsi, si possa cadere nel dolo di sostegno alla violenza, quand’anche NON la si commetta direttamente, come nel caso del macellaio, del pescivendolo, dell’allevatore, del domatore, del cacciatore e del pescatore.
Mangiare è un atto istintivo, naturale, indispensabile alla sopravvivenza, ed è chiaro che in situazioni estreme l’essere umano possa arrivare a compiere gesti altrimenti assolutamente impensabili, come accadde ai poveri sopravvissuti dell’incidente aereo delle Ande negli anni 70.
Qui dobbiamo invece riflettere rispetto alla normalità quotidiana escludendo anche quei casi di devianza e di patologia mentale che non possono certo fare testo (sette sataniche, massoniche e simili).
La carne rossa, la carne bianca, il pesce, il latte e i suoi derivati, le uova, il miele sono alimenti che, seppur al momento dell’assunzione appaiano esenti da violenza, in realtà prima di arrivare sulla nostra tavola hanno procurato sofferenze indicibili ad esseri viventi, dotati di sistema nervoso e di sistema emozionale, col solo difetto di essere più deboli, ingenui ed indifesi rispetto alla specie umana.
Nessun animale in natura uccide per fare profitto o per svago o divertimento. Gli animali frugivori ed erbivori mangiano solo gli alimenti loro eletti, certo anche i carnivori i loro alimenti eletti, ma quest’ultimi hanno in dote caratteristiche anatomiche tali da permettergli di azzannare, strappare, dilaniare e digerire velocemente a differenze di quelli sopra.
La specie umana invece ha inventato gli allevamenti intensivi dove gli animali sono costretti in piedi per tutta la vita o a causa del massiccio sovraffollamento (avicoli) o di inferriate (bovini/suini) facendoli sopravvivere in mezzo ai loro stessi escrementi, con la mutilazione delle parti che potrebbero causare riduzione produttiva (code, denti, becchi, corna, rostri, genitali… pleonastico pensare all’anestesia), con le marchiature tramite pinze perforanti, con l’inoculazione di farmaci atti all’ingrassamento (ormoni e steroidi) e viste le condizioni ambientali alla riduzione infettiva (antibiotici), con le alimentazioni forzate di prodotti ingrassanti, con le macellazioni spesso in vivo (compressore per separare pelle da muscoli, sgozzamento per svuotare il corpo dal sangue, martellamento della testa per preservare la pelliccia e poi nei pesci, sempre in vivo, spellatura, cottura, taglio occhi, sbattimento per intenerire i tessuti, perforazione cerebrale nel sushi…)
La specie umana ha inventato il divertimento e l’intrattenimento a spese delle specie animali: la corrida e i festival simili in spagna, portogallo, brasile, il circo in tutto il mondo, il palio di siena, il lancio della capra dal campanile ancora oggi in spagna ma prima anche in italia e feste e sagre di paese, caccia, pesca, e cose del genere…
La specie umana ha inventato la sperimentazione sugli animali per cosmetici, farmaci ed additivi (che significa provare veleni su animali che non intenteranno certo “cause legali” per danneggiamenti…)
La specie umana ha inventato la predazione delle parti degli animali per l’abbigliamento e l’arredamento (pellicce, pelle, cuoio, piume, lana, seta**).
Tornando alla questione alimentare ma se anche, e ripeto se anche, la carne fosse un nostro alimento naturale, comunque non giustificherebbe tutto il volume di violenza che infliggiamo agli animali negli allevamenti, nelle industrie della trasformazione e nel mercato del divertimento e dell’intrattenimento.
Gli alimenti di origine animale NON sono comunque eletti per la specie umana, ma questo è più un argomento salutista, ed invito ognuno ad approfondire l’argomento consultando le tavole di anatomia comparata dove si confrontano le caratteristiche fisiche degli animali e di come si alimentino allo stato naturale (selvatico).
Desidero inoltre manifestare un aspetto più profondo e diciamo “spirituale” (parola oggi terribilmente inflazionata), per cui forse meglio dire istintuale, e che per testimonianza di tanti, ma anche mia personale, dopo un po’ di tempo dall’abbandono dell’alimentazione violenta (di qualunque prodotto derivante dalla specie animale) si sviluppi una più grande empatia verso, certamente tutti gli animali, ma anche verso gli altri esseri umani, ed anche verso se stessi.
Quasi come, azzardo dire, che liberando il nostro corpo dalle sostanze chimiche ed organiche provocate nella sofferenza e nella tortura degli animali mangiati, prenda sopravvento l’amore incondizionato.
Questo non significa diventare imbecilli, scusandomi con la franchezza espositiva, ma bensì che avvenga una trasformazione del modo di vivere e di sentire tutto ciò che ci circonda; si espande l’empatia, la percezione più fine e profonda, la comprensione di cose prima invisibili.
Desidero dichiarare a titolo personalissimo, che violenza sia anche “accettare supinamente la violenza d’altri”, per cui il “porgere l’altra guancia” non è certo mio principio e mi riconosco meglio nel codice d’onore originale del samurai (Bushido): onestà, giustizia, coraggio, compassione, sincerità, onore, cortesia, dovere e lealtà!
Riassumendo ritengo violenza: farla, commissionarla, sostenerla, lusingarla, compiacerla, ignorarla ma anche subirla.
Il monaco guerriero di Brizzi “è pronto a tagliare la testa al maligno, certamente non lo farà mai, ma il suo spirito è così conformato che l’avversario difficilmente vorrà affrontarlo.”
Il samurai del Bushido, citato prima dice : “Non ho imparato la Via per vincere gli altri, ma per vincere me stesso.”
I ferventi cattolici conoscono benissimo “San Michele Arcangelo che taglia la testa al drago”.
In una relazione sulla violenza e sugli animali non poteva certo mancare una frase del Mahatma Gandhi: “Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.”
Victor Hugo dice: “Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un’anima.”
E concludo con una frase di George Bernard Shaw: “Gli animali sono miei amici… ed io non mangio i miei amici.“
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*alcolici: colorazione, chiarificazione e filtrazione; E120 colorante aperitivi a base di cocciniglia; colla di pesce, midollo di bue, albume d’uovo in alcuni processi di birra e vino; colla di pesce in gelatina per dolci.
**i bachi da seta vengono uccisi nell’acqua bollente prima dell’uscita dal bozzolo, altrimenti ne danneggerebbero la seta
❞ L’amore per gli animali è intimamente associato con la bontà di carattere, e si può tranquillamente affermare che chi è crudele con gli animali non può essere un uomo buono.
(Arthur Schopenhauer)
♫♫Pink Floyd – Seamus♫♫
01/02 Ottobre 2022 Relazione c/o Messaggerie Sarde in Sassari in occasione della Giornata Mondiale della Non Violenza (con particolare studio del Pensiero di Aldo Capitini, il cosiddetto Gandhi Italiano). Un ringraziamento speciale agli splendidi organizzatori Tiziana Marranci e Giovanni Fara insieme ai numerosi e brillanti partecipanti
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DECLARATORIA OBBLIGATORIA PER LA LEGGE ITALIANA : QUANTO SCRITTO IN QUESTO ARTICOLO È IL SUNTO DI OPINIONI, IDEE, ESPERIENZE E SIMILI IN LINEA CON LA COSTITUZIONE ITALIANA CHE SANCISCE LA LIBERTÀ DI PENSIERO E DI ESPRESSIONE DELLE PROPRIE IDEE. I SUDDETTI NON SONO CONSIGLI MEDICI O TERAPIE, PER LE QUALI, PER LEGGE, È NECESSARIO UN MEDICO LAUREATO, ABILITATO E ISCRITTO ALL’ALBO. TALI SCRITTI NON SI PONGONO IN CONFLITTO CON LA MEDICINA UFFICIALE MA ANZI LA INTEGRANO NELLA PROMOZIONE DEL BENESSERE GLOBALE DELLA PERSONA.
GIUSEPPE FADDA, PERITO ELETTROTECNICO E TECNICO DI AZIENDA ELETTRICA PER PIÙ DI UN TRENTENNIO, LASCIA IL LAVORO PRINCIPALE PER DEDICARSI A TEMPO PIENO AD UNA PASSIONE NATA FIN DAI TEMPI DELLA SCUOLA SUPERIORE, FONDATA NELLA RICERCA DELLA SALUTE E DEL BENESSERE COME PRINCIPI FARO DI UNA VITA PIACEVOLE E CONSAPEVOLE, SENZA CONFIDARE NEI PRINCIPI DELLA MEDICINA CHIMICA. CORSI, SEMINARI ED UNA VARIEGATA MOLTITUDINE DI LIBRI COSTITUISCONO LA SUA FORMAZIONE UNITI AD UNO SPIRITO DI RICERCA E CURIOSITÀ MAI SOPITI E AD UNA ESPERIENZA SUL CAMPO DI LUNGA DATA E SEMPRE IN CORSO.